
Bimba crocifissa: in mostra scultura-choc
L'opera dell'artista Fatima Messana è realizzata in vetroresina e con capelli veri
01/02/2014, 20:02 | ATTUALITÀ - NotizieNazionali.net
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Scultura choc a Montevarchi, dove da domani sono esposte al Cassero le opere di Fatima Messana per la prima di tre personali di giovani scultori del progetto "Sculpure relay-al Cassero". Tra le opere esposte 'Innocence', la scultura che raffigura una bambina crocefissa. L'opera dell'artista ventottenne è realizzata in vetroresina e con capelli veri. Le opere di Fatima Messana sono in gran parte infatti dedicate alla condizione dell'infanzia e del mondo femminile. Nata nel 1986 in Russia, ma siciliana d'adozione e formatasi poi come scultrice all'Accademia di Belle Arti di Firenze, Fatima Messana, ha iniziato l'attività espositiva nel 2003. Tra le altre opere provocatorie anche "Testiculos qui non habet Papa esse non posset", una figura femminile in abito papale e "Capra!", con la quale Messana vince il primo premio al X Pna del 2013: un busto d'uomo in vetroresina ricoperto di stoffa, ma con testa caprina. L'idea di quest'ultima opera prende spunto dalla prolungata esclamazione "Capra!" pronunciata dal critico e storico dell'arte Vittorio Sgarbi.
Bambina Crocifissa: “l’Innocenza” di Fatima Messana
by LUCIANA CAMELI - 7 FEBBRAIO 2014
http://www.blogitaliano.net/bambina-crocifissa-linnocenza-di-fatima-messana/
["Innocence" di Fatima Messana]

La sua è un’arte attenta a lanciare messaggi in modo diretto e di conseguenza, provocatorio. Ha indignato molto la sua opera “Innocence” che vede una bambina nuda crocifissa, dove il messaggio dovrebbe essere chiaro:interpretazione del dolore, violenza, fragilità e appunto, innocenza. Ma per molti moralisti, probabilmente ignoranti ad ogni tipo di arte, l’opera è considerata una visione shock e di cattivo gusto. L’impotenza di una bambina fa tanta paura? Se ogni volta che un artista cerca di scuotere la mente umana nel miglior modo possibile,
superando certi schemi, si ritrova a ricevere insulti, minacce, accuse, a cosa serve allora l’arte se non a far pensare e a cambiare o migliorare un concetto? Quando finirete di parlare senza capire? Quando inizierete ad ascoltare?L’arte oggi è l’unica arma che abbiamo per comunicare ad un vasto numero di persone, ma è evidente che molti non vogliono aprire gli occhi e preferiscono non vedere e criticare senza giustificazioni.L’opera di Fatima è molto reale, come ogni suo lavoro, realizzata in vetroresina e dipinta ad olio con lunghi capelli neri veri.Urlare frustranti agonie è una sostanziale denuncia di appartenenza ad una ribellione che è stanca di muoversi in silenzio senza farsi notare.“Io cerco il dialogo non lo scontro” mi dice Fatima Messana.
Contro la violenza: ad Arezzo in mostra le sculture choc di Fatima Messana
7 febbraio 2014 da Corinna Garuffi
È lo spazio espositivo del Cassero di Montevarchi in provincia di Arezzo ad ospitare le opere choc di Fatima Messana, tra cui una bambina crocifissa. L’artista adotta un linguaggio senza filtri per lanciare il proprio grido contro la violenza. Dal 2 febbraio 2014 sono esposte alla Fortezza Cassero di Montevarchi (Arezzo) le opere di Fatima Messana, la prima dei tre giovani scultori che hanno aderito al progetto“Sculpure relay-al Cassero”, nato nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2013.La Repubblica e La Nazione sono i primi quotidiani a pubblicare le immagini delle sculture dell’artista, opere che hanno acceso non poche polemiche per via del forte realismo e del carattere provocatorio che le contraddistingue.
LaRepubblica 6 febbraio 2014
di Gaia Rau: intervista a Fatima Messana.


Il Tirreno 3 febbraio 2014 “In Mostra a Montevarchi scultura - choc di una bambina crocifissa”

Firenze, 2 febbraio 2014 Inaugurazione e polemiche per la mostra di Fatima Messana, artista ventottenne, nota per realizzare sculture choc "sulla pelle dei bambini", come sibila qualcuno. Da oggi a Montevarchi (Arezzo) sono esposte al Cassero le sue opere per la prima di tre personali di giovani scultori del progetto "Sculpure relay
LaNazione - Arte e polemica: in mostra la scultura-choc di una bimba crocifissa con capelli veri
Are fra le polemiche a Montevarchi (Arezzo) la prima di tre mostre dedicate a giovani artisi finanziata da Comune e Regione di Fatima Messana.L'artista nata in Russia ma formatasi a Firenze: "Provocazioni contro la violenza - VIDEO NON ADATTO A PERSONE PARTICOLARMENTE SENSIBILI - di Letizia Cini
FATIMA MESSANA, OPERE-CHOC CONTRO LA VIOLENZA

-al Cassero", la prima di 3 personali di giovani scultori progetto nato nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2013, realizzato dal Comune di Montevarchi e finanziato insieme con la Regione Toscana. Tra i lavori proposti, anche'Innocence', la scultura che raffigura una bambina crocifissa, appunto. Le opere di Fatima Messana - nata nel 1986 in Russia, ma siciliana d'adozione e formatasi poi come scultrice all'Accademia di Belle Arti di Firenze - sono in gran parte dedicate alla condizione dell'infanzia e del mondo femminile: l'eclettica artista, che ha iniziato l'attività espositiva nel 2003, propone al Cassero la sua una bimba crocifissa in vetroresina, con tanto di capelli veri, già a sua volta ribattezzata scultura-choc.
Fatima Messana, bimba sulla Croce.
Assurde indignazioni
arte curiosità, News, Scultura contemporanea 4 febbraio 2014
Fatima Messana, Innocence, scultura in vetroresina dipinta ad olio

I media, travolti da un’apocalisse che colpisce i potentati cartacei, finanziati dallo Stato e da gruppi di potere economico, vacillano. E quanto più si trovano in una posizione precaria, tanto più cercano di gestire il flusso di un moralismo idiota e superficiale , di suscitare indignazione che diventa lapidazione. Nuovo oggetto del fuoco incrociato delle fumisterie redazionali è’ una scultura di Fatima Messana – giovane autrice selezionata per una bella mostra al Cassero di Montevarchi – che rappresenta una bambina legata al Crocifisso.
A differenza delle opere di Cattelan – che puntano al sacro come luogo
comune da distruggere attraverso

l’humor nero – la scultura di Messana non declina torbidi violenti, ma è in grado di creare quel cortocircuito suscitato da un’opera d’arte incisiva, il cui fine è creare pensiero, meditazione, confronto. Il lavoro di Messana è una sorta di Natività, portata all’estremo punto del sacrificio. Non c’è violenza nella scultura, ma un’estrema dolcezza che appare tale anche sotto il profilo cristologico: l’uomo della Croce incarna chiunque soffre o sia perseguitato. Peraltro l’iconografia di una figura femminile crocifissa appartiene alla tradizione, passata persino attraverso il vaglio della Controriforma, come dimostra la crocifissione di Santa Giulia, realizzata dalla bottega dei Carra, a Brescia nel XVII secolo.
La mostra “Fatima Messana X PNA ” è la prima di 3 personali di giovani scultori del progetto “Sculpure relay-al Cassero!” nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2013, realizzato dal Comune di Montevarchi e finanziato insieme alla Regione Toscana.Nata nel 1986 in Russia, ma siciliana d’adozione e formatasi poi come scultrice all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Fatima Messana, vincitrice del primo premio di scultura al X PNA tenutosi nel 2013 a Bari, con le sue opere “shock”, è la protagonista del primo di tre eventi espositivi dedicati ad altrettanti giovani e apprezzati scultori nell’ambito del progetto “Sculpture Relay- al Cassero!”, realizzato dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curato dal direttore scientifico de “Il Cassero” Alfonso Panzetta e finanziato insieme alla Regione Toscana nell’ambito di “Toscanaincontemporanea 2013”.
Giovanni Carra (o bottega di)- Santa Giulia crocifissa, marmo di Carrara, metà XVII secolo, Brescia. Santa Giulia.

La scultrice Fatima Messana
Personalità forte e determinata quella della 28enne Fatima, la cui attività espositiva inizia nel 2003, racconta nelle sue opere soprattutto violenza sui bambini e la condizione femminile attuale. Messana non usa filtri, il suo messaggio esprime in totale chiarezza la mostruosità di cui è capace l’uomo.In «Innocence» (2008) la violenza è inflitta all’esile corpo di una bambina, stremato dal dolore e impotente e crocifisso. Il realismo dell’opera, realizzata in vetroresina e dipinta ad olio, è reso ulteriormente violento dalla presenza dei lunghi capelli veri.Fatima sostiene fermamente di non trattarsi di un’opera blasfema, è un’opera che certamente vuole provocare.Provocatoria è anche «Testiculos qui non habet Papa esse non posset» la seconda delle opere esposte al Cassero, inedita, terminata all’inizio del 2014. Una figura femminile in abito papale. Il titolo scelto dall’artista è una frase emblematica e un chiaro riferimento all’impossibilità che la sua creazione possa configurarsi realmente. La donna a capo della Chiesa: è arrivato il momento di una svolta anche in ambito religioso, che potrebbe finalmente porre fine alla supremazia maschile.

Fatima Messana, Testiculos qui non habet Papa Esse non posset, dimensioni reali, vetroresina
La terza ed ultima opera in mostra è «Capra!» (2012) scultura con la quale Messana vince il primo premio al X PNA del 2013. Esposta al Cassero nella sala miscellanea, attorniata dai ritratti della collezione permanente con i quali sembra dialogare. Si tratta di un busto d’uomo in vetroresina ricoperto di stoffa, ma con testa caprina.

Pubblico attorno alla scultura “Capra!”
L’idea di quest’ultima opera prende spunto dalla prolungata esclamazione – Capra ! – pronunciata dal critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi. L’intento dell’artista con «Capra!» è la manifestazione della vera ignoranza, ovvero del rifiuto, da parte dell’umanità, di conoscere i drammi sociali che affliggono il nostro tempo. Ad un’attenta osservazione, sulla giacca è presente una sagoma rossa, riconoscibile come il leone, simbolo della Biennale di Venezia. Possiamo dunque attribuire un ulteriore significato all’opera mantenendo i connotati di critica, questa volta il bersaglio però è il mondo dell’arte, specificatamente l’ambiente delle biennali, luogo elitario e circoscritto.“I lavori di Fatima- spiega Alfonso Panzetta Direttore de “Il Cassero”- solo apparentemente sulla linea di ricerca provocatoria di Maurizio Cattelan, in diretto colloquio con la scultura otto-novecentesca nelle sale permanenti del Museo, rivitalizzano una
delle più nobili funzioni che ha avuto l’arte a far capo dall’ultimo quarto del XIX secolo, quella di essere anche denuncia e urlo lancinante contro una società che pare aver perso i basilari fondamenti del rispetto e dell’armonia”.La mostra di Fatima Messana è ospitata nelle sale de “Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento” in Via Trieste n. 1 a Montevarchi (Ar), fino al 9 marzo 2014 con i seguenti orari: giovedì e venerdì 10 -13; 15 -18, sabato e domenica 10 – 13; 15 – 19, primo giovedì del mese 21.30 – 23.30.
Vincitrice del premio X PNA di Bari nel 2013, la Messana, racconta nelle sue opere "soprattutto la violenza sui bambini e la complice impotenza di chi dovrebbe impegnarsi per far cessare questa vergogna". Nella discussa "Innocence" (2008) la violenza è inflitta all’esile corpo di una bambina, stremato dal dolore e impotente e crocifisso. Il realismo dell’opera, realizzata in vetroresina e dipinta ad olio, è reso ulteriormente violento dalla presenza dei lunghi capelli veri. Un linguaggio senza filtri, il suo, per esprimere la mostruosità di cui è capace l'uomo. I suoi lavori sono riletti, per l'occasione, da un giovane fotografo, Andrea Pierozzi, e dai video maker Andrea Foschi, Tomaso Orbi e Fulvia Orifici.
Ma Fatima non è la prima. Risalgono a ben dieci anni fa i bambini-fantoccio impiccati a un albero dell'artista veneto Maurizio Cattelan: tre bambolottoni impiccati all' albero più antico di Milano, una quercia secolare in piazza XXIV Maggio fra i quartieri Ticinese e Genova. I piccoli corpi rimasero appesi con gli occhi aperti come a guardare dall'alto in basso i passanti, i volti fra il sorpreso e lo spaventato, fra lo sgomento generale. L' opera-choc dell'artista italiano vivente più quotato sul mercato mondiale - le cui opere (con titoli che sono dei veri e propri slogan pubblicitari), alimentano accesi dibattiti per il loro modo di rapportarsi con temi e soggetti di attualità - rimase top-secret fino all'ultimo.
...http://www.lanazione.it/cultura/2014/02/01/1019291-arte-bambina-crocifissa-cattelan-choc.shtml
Al museo del Cassero per la scultura di Montevarchi Notizie di Cultura da Firenze by Nove da Firenze. Il post dal titolo: «Video - Mostra: lo choc della bambina crocifissa da Fatima Messana» è apparso il giorno 02/02/2014, alle ore 19:21, sul quotidiano online Nove da Firenze dove ogni giorno puoi trovare le ultime notizie dell'area geografica relativa a Firenze.
Scoop Square - Video - Mostra: lo choc della bambina crocifissa da Fatima Messana
Sacerdoti sposati: In mostra scultura-choc bimba crocifissa INFORMAZIONE LIBERA
Scultura choc a Montevarchi, dove da domani sono esposte al Cassero le opere di Fatima Messana per la prima di tre personali di giovani scultori del progetto “Sculpure relay-al Cassero”. Tra le opere esposte ‘Innocence’, la scultura che raffigura una bambina crocefissa. L’opera dell’artista ventottenne è realizzata in vetroresina e con capelli veri. Le opere di Fatima Messana sono in gran parte infatti dedicate alla condizione dell’infanzia e del mondo femminile. Nata nel 1986 in Russia, ma siciliana d’adozione e formatasi poi come scultrice all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Fatima Messana, ha iniziato l’attività espositiva nel 2003. Tra le altre opere provocatorie anche “Testiculos qui non habet Papa esse non posset”, una figura femminile in abito papale e “Capra!”, con la quale Messana vince il primo premio al X Pna del 2013: un busto d’uomo in vetroresina ricoperto di stoffa, ma con testa caprina. L’idea di quest’ultima opera prende spunto dalla prolungata esclamazione “Capra!” pronunciata dal critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi.RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



























